Oh no, il dolore.
È tornato, infido e strisciante, e si è impadronito ancora della mia vita.
Parlo del dolore fisico costante, quello che non ti fa urlare ma ti accantona in un angolo, rannicchiato, a piangere e desiderare di non esserci più.
Quello che ti fa sentire solo al mondo, abbandonato da tutto e da te stesso.
Ti manca il respiro per giorni, e nella disperazione più cieca ti chiedi se tutto questo potrà mai passare, se tornerai mai a vivere.
Dicono che passerà; ma per ora è tornato, e non sono più io.
L'ho temuto per mesi, e ora che ne sono nuovamente schiava riconosco quella trasfigurazione, quel senso di smarrimento totale e di annientamento irreversibile, e lo subisco passivamente.
Guardo le gente vivere, e penso che non potrò più essere come loro.
Il dolore è tornato, e ha inondato i miei sensi.
Sono cancellata.
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