giovedì 1 marzo 2012

In attesa

Un paio d'occhi mi solletica la nuca col suo sguardo celeste e mi obbliga a girarmi. 
Non mi ero accorta subito di lei. 
Mi guarda sorridendo, ma si vede chiaramente che il suo è un sorriso forzato e non sembra troppo sincero. 
Sorride a me non perché sia io, ma perché sono li; potrei essere chiunque altro. 

Si chiama Camilla -dice una targhetta- e stringe in mano un orsacchiotto minuscolo. 
Mi guarda col suo sorriso tiepido e sembra chiedermi di portarla via. Sospiro guardandola, è così bella nel suo vestitino colorato.
Oh Camilla, vorrei tanto portarti con me. Vorrei cullarti fra le braccia e pettinare quei riccioli sottili, comprarti vestiti da principessa e renderti felice. 
Mi guarda muta e spera in un mio gesto che non arriva. 
Chissà quante volte ha sperato, e chissà quanto ancora dovrà aspettare prima che qualcuno scelga proprio lei, fra tutte le altre col suo stesso sorriso.

"Sa anche parlare" dice una voce alle mie spalle.
"È davvero una bella bambola" rispondo alla commessa "ma ho due maschi..."
Mi allontano mentre Camilla mi guarda, sorridendo ancora. 

(Questo piccolo racconto è dedicato a tutti i bambini che aspettano che qualcuno li prenda con sè per ricoprirli d'amore)

1 commento: