martedì 27 marzo 2012

Al supermercato

Mi stanno aspettando in macchina, dovevo solo comprare qualcosa al volo.
Per fortuna è l'ora di pranzo e le casse sono insolitamente libere per essere un sabato. Ne scelgo una guardando il carrello di chi mi sta davanti (mi riprometto sempre di non scegliere in base a questo criterio ma poi ogni volta me ne dimentico).
Sono riuscita ad arrivare prima della signora bionda, ho accelerato all'ultimo momento e l'ho guardata con decisione negli occhi. Lei ha cambiato fila.
Il carrello in fila davanti al suo è pieno, mi è andata bene.


Poi lo vedo.
Siede alla cassa con lo sguardo perso nel vuoto, cerca tentoni gli oggetti sul nastro e li passa davanti al lettore rigirandoli più volte, per trovare il codice a barre.
"Tesoro, non in bocca", esclama una nonna ad un passeggino che sembra vuoto.
Lui la guarda senza vederla, poi schiaccia il tasto del totale guardandosi il dito e torna ai suoi pensieri, che sembrano materializzarsi proprio in fondo al lungo corridoio.
La nonna porge le banconote a lungo, mentre controlla il passeggero nascosto da una copertina, e finalmente il cassiere le dà il resto.


La signora bionda sta svuotando il carrello.
Ho ancora una coppia davanti, spendono 127 euro. Il ragazzo sorride, sembra compiaciuto nel tirar fuori il portafogli.
Beato lui, c'è poco da ridere, penso.
Il cassiere sbadiglia lentamente prima di prendere il bancomat: in fondo al corridoio deve succedere qualcosa di molto noioso.
Passa un dito umidiccio su un invisibile granello di polvere, poi con la manica del camice prova a lucidare la scia che ha lasciato.


Poco più in là, la signora bionda paga mentre il commesso mi apostrofa con un vivace "buongiorno" e un inatteso sorriso.
Che strano, si è svegliato.
Ma il nastro si ferma con le mie due cose accatastate, mentre lui le cerca con lo sguardo di nuovo fisso e sbadiglia ancora, coprendo la bocca col dorso dell'altra mano.
Deve aver fatto le ore piccole ieri sera.


Provo ad immaginarlo in discoteca a ballare scatenato. Provo a visualizzarlo ad una tavolata di amici chiassosi. L'idea di un incontro romantico non mi sfiora neppure, ma anche con le altre due non ho un gran successo.
Guarda il vuoto catatonico, poi mi porge lo scontrino.
Lo vedo in tuta sprofondato sul divano della madre, a guardare la tivvù fino a tarda notte.


La signora bionda è già alla macchina.

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