venerdì 9 marzo 2012

La strada

“Troverai anche tu la tua strada”
Certo questo è quello che mi dicono, ma alla mia età non è che sia così facile.
Siamo sinceri. Trovare la strada è roba da ragazzini con la testa persa in cento sogni, da giovani non ancora disillusi dal grigiore, che sanno vedere le cose bianche o nere.
Trovare la strada non è più cosa per me.

Quando era ancora il mio tempo andavo in salita per dimostrarmi di farcela, e sono arrivato in alta montagna in una placida vallata.
Mi godo le pecore al pascolo e le stelle alpine, ma preferisco le vette innevate.
E sogno il mare.

Le strade si sono separate secoli fa, non è più tempo per svoltare.
La mia andava in discesa, l’avrei percorsa a cento all'ora con il vento fra i capelli se solo avessi osato. Ma ho preso l’altra.
Se non avessi voluto dimostrare che avevo il fiato per arrivare fino in cima, ora sarei in spiaggia a godermi la salsedine sulla pelle.
Era quella sbagliata.
Sono arrivato fin quassù, e qui mi fermo, dove l’ossigeno è già rarefatto da farmi sentire un inutile sacco sgonfio, dove la stanchezza è così tanta da non riuscire più a tornare indietro.
Non è più cosa per me.

Perso nel limbo fra le vette e la pianura me ne sto seduto, con un filo d’erba in bocca, all’ombra delle cime, a sospirare un tramonto sul mare.

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