mercoledì 11 aprile 2012

Partenza

Partire.
Abbandono, silenzio, sguardo cupo.
Perché non posso restare? E' questa la mia casa, è qui che mi sento me stessa.
Dovevo fare mille cose, e sono riuscita appena a concluderne un paio. E' sempre così ogni volta che vengo.
E ora si parte, si va, ci si perde di nuovo.
Ho lo sguardo assetato di immagini, per portarmi via dettagli che non voglio dimenticare: ad ogni partenza si dilata in me la paura di non trovare più ogni cosa al suo posto, ogni persona come l'ho lasciata, al prossimo ritorno.
   E infine sospiro, rilassamento, abbandonarsi sul letto. Sono a casa finalmente.
Non sono più quella di stamattina, la solita trasformazione si è compiuta durante il viaggio, e una nuova me si distende nella nuova casa, nido caldo nell'odiata città.
Che io lo voglia o no è questa la mia vita, ed è qui che devo stare.
In un paio di giorni questa malinconia sarà cosa passata, basta solo aspettare che il tempo faccia il suo corso... In fondo ci si abitua a tutto.


Se n'è andata.
Anche stavolta il nostro tempo è scaduto, mi sfugge di nuovo e non posso far niente per trattenerla.
Perché non può restare? E' questa la sua casa, è qui che ha le sue radici.
Volevo dirle tante cose, ma a mala pena siamo riusciti a chiacchierare ieri sera, dopo cena.
Guardo i bimbi come sono oggi: al prossimo incontro saranno diversi, e io mi sarò perso la loro evoluzione, una parte di loro, i miei nipotini.
Vorrei allontanarmi, perché non veda i miei occhi arrossati. Ma non posso perdere gli ultimi minuti, lei è ancora qui e preferisco salutarli ancora una volta. Avrò tempo, poi, per stare solo.
Che io lo voglia o no è questa la vita che ha scelto, e devo lasciarla andare.
In fondo in un paio di giorni questa malinconia sarà passata... Ma è inutile prendersi in giro: non potrò abituarmici mai.

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