martedì 3 aprile 2012

Dettagli e bagagli

Sonia va in metrò oggi. 
Non ama scendere in quel tunnel dall'odore pungente perché non vede il paesaggio, che sebbene spoglio e grigio è pur sempre meglio dei muri bui di quel cunicolo sotterraneo. 
Scivola giù silenziosa e trasparente con le scale mobili, e aspetta l'ondata di aria fredda che preannuncia l'arrivo del convoglio.  Quando l'aria che odora di bruciato le muove i capelli, fa istintivamente un passo indietro guardandosi attorno, non si sa mai.  
Non è l'ora di punta, Sonia trova posto senza problemi e si siede con la sguardo perso davanti a sè.  


Arriva un'anziana signora, borsa e sacchetti, e si siede proprio di fronte a lei.  
Tira fuori un romanzo d'avventura e si dimentica del mondo.  Non la vedresti una donna di quell'età con un romanzo così, e la cosa incuriosisce, lascia trapelare qualcosa di sè. 


Una fermata ancora e sale un'altra donna, capelli cortissimi completamente bianchi, occhi blu e scollatura abbondante.  È molto bella, sembra una modella di taglie "comode", un'esplosione di salute e raffinatezza. Borsa e sacchetto di carta in mano. 
Si siede e pensa, nient'altro. 
Chissà se ha una famiglia, chissà se si veste così per qualcuno, o semplicemente per piacere a se stessa. 


Una ragazza con le cuffie alle orecchie sta leggendo un libro di scuola, i capelli le coprono metà del volto, borsa sulle ginocchia e zaino ai piedi. 
Sottolinea più volte le stesse frasi, poi disegna un cuore sul bordo della pagina e si ferma un istante ad ammirarlo. La storia di ogni adolescente, e Sonia avrebbe voglia di parlarle, di metterla in guardia, di insegnarle la vita così come l'ha dovuta imparare lei.   


Poi guarda la sua di borsa, e inizia a notare ogni donna che le viaggia accanto.  
Ognuna col suo bagaglio, chi una sola borsa, chi è carica di sacchetti e buste, ma tutte sono piegate sotto il peso che si trasportano dietro.  Le donne la colpiscono e le regalano emozioni, le fanno tenerezza, le sembrano così forti e sole allo stesso tempo. Si sente solidale, le chiama sorelle.  
Ogni dettaglio le rende uniche e parla di loro.  


Prova a guardare anche gli uomini ma si accorge ben presto che non le suscitano alcun interesse. Sono vuoti contenitori di azioni, e dai loro occhi ben di rado emerge un'emozione. 
Uguali le divise, uguali i discorsi, non portano nulla con sè ad eccezione delle tasche gonfie che tradiscono un portafogli o un mazzo di chiavi. Banalità.  
Nessun segreto, nessun bagaglio, niente di niente.  
Osservano il vuoto o parlano a telefono a gran voce, inutili corpi che occupano posti.  


Arriva un giovane con lo zaino pesante, è bucato alla base e dai fori esce musica. Suona col sax una trascinata melodia di pubblicità, poi passa col cappello e scende al volo prima che si richiudano le porte.  Sonia lo segue con lo sguardo, si emoziona. Gli uomini nemmeno lo notano.  
Anche lui porta qualcosa, ha un curioso bagaglio e le sue azioni raccontano qualcosa di sè.  È arrivata la sua fermata. 


Sonia scende ed emerge alla luce. 
Il suo viaggio nel cuore della terra le ha insegnato molto.  
Prende una margherita e se la mette fra i capelli: parlerà di lei. 

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