Dicono che dentro di me so già la risposta, che il mio cuore sa quello che va fatto.
Dicono che nessuno può darmi consigli, perché io sola conosco già la soluzione.
Ma il mio cuore non parla, chiuso in quella morsa agghiacciante che lo ha annichilito, tre giorni fa.
Pietra.
Pietre dentro, nello stomaco che pesa tanto da togliere il fiato, negli occhi che non hanno più lacrime.
Tre giorni di buio, di confusione totale e niente è più come prima.
Ma se mi guardo attorno è ancora tutto uguale, niente sembra cambiato dal di fuori.
Non ci sono nemmeno tracce di lei, se non i fantasmi che aleggiano nei miei pensieri e la collocano con il sorriso malizioso sui divani, sulla mia poltrona, nel nostro letto.
Dicono che dentro di me so cosa fare.
Si, certo, ucciderli!
Come loro hanno ucciso me del resto…
Ma la verità è che NO! non è vero! non so assolutamente cosa fare altrimenti non chiederei aiuto qui, ora, implorante.
Vorrei solo tornare indietro a quando potevo guardarlo negli occhi senza sentirmi umiliata, e presa in giro, e tradita in questo modo atroce.
Vorrei solo buttarmi fra le sue braccia aperte e perdonarlo, se questo significa dimenticare e cancellare tutto.
Voglio smetterla di sentirmi in colpa, come se lo avessi spinto io fra quelle braccia estranee con qualche mio comportamento.
E rivoglio la mia vita di prima, quando non sapevo, quando potevo perfino godere del lusso di una notte di sonno senza che l'immagine di loro due mi tormentasse ogni molecola nel buio.
Quel buio che mi circonda e pesa sul cuore, che non sa più come battere.
Rivoglio i nostri progetti, i miei sogni, il futuro che non vedo più.
Intanto continuano a dirmi di prendermi tempo, che la soluzione verrà.
Lui continua a implorare e piangere.
Solo io non so più continuare e rimango qui, cristallizzata nel mio sconforto, ferma.